Progetto di Raffaele Panella con Domenico Franco
Il progetto di musealizzazione dello scavo
Lo stato di conservazione, leggibilità, significato topografico, simbolico ed ideologico delle due Mete imposero, già al momento della loro scoperta, di immaginare un progetto d’intervento architettonico per la sistemazione ed il recupero di quei monumenti.
Dopo uno scavo archeologico urbano durato oltre un venticinquennio, e un insieme di scoperte che hanno già fatto storia, l’esigenza di restituire alla città quanto finora emerso si fa oggi ancora più pressante.
A questo fine è’ stato ideato un “sacello” ipogeo, alla quota di m 16 slm, cioè alla quota della Meta augustea, per poterne apprezzare i resti, assieme al tratto di muro di delimitazione delle Curiae Veteres, all’edicola dedicata dai suonatori di strumenti in bronzo ad Augusto e alla sua famiglia e alla cordonata che porta al tempio restaurato da Claudio.
In alto a sinistra: vista dall’alto della sistemazione superficiale della piazza del Colosseo in prossimità del’Arco di Costantino. Un oculus e la traccia sul parterre del muro di limite delle Curiae, protetti da uno spesso vetro di sicurezza, indicano l’esistenza ipogea della Meta e del santuario palatino. In alto il tempietto flavio. Una serie di cippi in travertino indicano il sito del portico neroniano.
a destra: la sottrazione del solaio di copertura consente di osservare l’organizzazione interna dell’impianto museografico, la cui copertura viene realizzata contando sulle possenti fondazioni neroniane.