Età tardoantica

  

Dal IV al VII secolo d.C.

Occorre distinguere tra la prima metà del IV secolo d.C., quando una serie rilevante di realizzazioni interessa sia la valle dell’Anfiteatro che il Palatino e la Velia, e la fase successiva, che va dalla seconda metà del IV al VI secolo d.C., durante la quale le situazioni insediative tendono a disfarsi, anche in seguito alla presenza sempre più rara nel Palazzo degli imperatori e della corte imperiale.

Per quanto attiene all’età massenziana (306-312 d.C.), il recupero di tutto il versante meridionale della Velia dalla Sacra via (cd. Tempio di Romolo, Basilica, Tempio di Venere e Roma ricostruito nel 307 dopo un incendio), fino alla valle dell’Anfiteatro (ampliamento della vasca della Meta Sudans, forse intervento sulla base del Colosso), incide notevolmente sull’organizzazione degli spazi di questo settore urbano. Le fonti antiche attribuiscono a Costantino tutte le opere del predecessore, mentre il Senato e il popolo romano gli dedicheranno nel 315 d.C. l’arco onorario che chiude scenograficamente e definitivamente la valle.

Quasi certamente ai primi anni del IV secolo è da datare la trasformazione dell’horreum severiano in un edificio dotato di una sala da banchetto e balneum di straordinario impatto architettonico, che continuerà ad essere manutenuto almeno fino alla metà/fine del VI secolo d.C., quando al suo interno si insedieranno alcune sepolture.

Diversa è la sorte dell’isolato delle Curiae Veteres e dei suoi annessi, che tende già a destrutturarsi nel corso V secolo d.C.

Agli inizi del IV secolo d.C. appartengono:

  1. un muro in laterizio che cinge e allarga la vasca della Meta Sudans;
  2. le insegne imperiali (tre scettri, quattro lance da parata e quattro lance portastendardi)  attribuite a Massenzio, rinvenute in una fossa scavata nel pavimento di uno dei vani seminterrati della terrazza neroniana/flavia retrostante al piccolo tempio flavio; il seppellimento potrebbe essere avvenuto subito dopo la battaglia di Ponte Mlivio del 312 d.C. nella quale l’imperatore fu ucciso dalle truppe di Costantino;
  3. la fossa di fondazione dell’Arco di Costantino del 315 d.C.;
  4. l’inserimento nell’horreum severiano di una nuova struttura in opera vittata: il cortile, pavimentato ora con un mosaico a grosse tessere di marmo bianco, si arricchisce di fontane, aiuole, vasche con rivestimento marmoreo; sul fondo, verso l’Arco di Tito; una sala absidata con mensa a forma di sigma (stibadium) si apre su uno spazio occupato da una vasca pavimentata con lastre di marmo bianco, fiancheggiata da altri due vani tricliniari; alle spalle di questo insieme si costruisce un piccolo balneum (di qui il nome di “Terme di Elagabalo” dato nella storia degli studi all’intero complesso). Incerta la funzione dell’edificio: domus, hospitium?

Al V e VI secolo d.C. appartengono:

  1. modeste opere di manutenzione: chiusure di porte e di varchi tramite tramezzi in opera vittata, nelle aree II e IV del cantiere Palatino;
  2. l’inizio del cedimento della terrazza neroniana-flavia i cui vani seminterrati vengono riempiti fino alle volte con scarichi di terra, per rendere ancora possibile l’agibilità dei piani alti (seconda metà del V secolo d.C.);
  3. l’istallazione di un’officina per la lavorazione dei metalli nei vani a Sud del tempietto flavio (V-VI secolo d.C.);
  4. ripavimentazioni con marmi di reimpiego dei vani tricliniari dello stibadium (prima metà del VI secolo d.C.);
  5. inserimento nel cortile di un nuova struttura absidata (VI secolo d.C.?), le cui murature contengono in fondazione, reimpiegati come materiali da costruzione, frammenti marmorei di altissima qualità pertinenti a ritratti imperiali (Settimio, Severo, principi della dinastia severiana e tardo-severiana), erme e busti;  
  6. sepolture in anfora o in fosse rivestite da pezzi di laterizio (seconda metà/fine del VI secolo d.C);
  7. abbandono del sistema fognario nella valle e del Palatino e conseguente riempimento dei condotti stessi (V-VI secolo d.C.).

Foto: Palatino NE, Area III: officina metallurgica nella fase del V secolo. 

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