192 - 235 d.C.
Nel 191-192 d.C un nuovo incendio investe il Foro e quasi certamente danneggia la pendice nord-orientale del Palatino, determinando la sostanziale trasformazione della grande area allestita con esedra e giardini sulla terrazza della Vigna Barberini. Su di essa viene realizzato agli inizi del III secolo un tempio inquadrato da portici, dedicato pochi anni dopo da Elagabalo al dio di Emesa. I lavori sul pianoro costringono ad intervenire pesantemente sul sistema sostruttivo del complesso che viene completamente ristrutturato. Anche l’horreum adrianeo viene abbattuto e sostituito da un nuovo edificio.
Nello scavo si registra pertanto:
- la demolizione del muro di contenimento dei vani sostruttivi della Vigna Barberini e la edificazione di un nuovo muro in blocchi di peperino (completamente asportato in età medievale), retto da una colossale fondazione, che avanza verso Nord fino ad occupare la sede della strada diretta al cd. clivo Palatino, che in tal modo scompare;
- lo smantellamento dell’horreum adrianeo e del portico meridionale della via diretta al Foro;
- la costruzione di un nuovo horreum a due piani in opera laterizia, con vani disposti intorno ad un grande cortile. Esso occupa interamente lo spazio compreso tra strada verso il Foro e le sostruzioni di Vigna Barberini;
- la realizzazione di pilastri e tramezzi volti a garantire la stabilità del sistema semipogeo alle spalle del piccolo tempio flavio, quasi certamente anch’esso danneggiato dall’incendio della fine del II secolo d.C., e nuovi piani battuti sui pavimenti;
- la messa in opera di mosaici con motivi geometrici a tessere bianche e nere sia nel piccolo tempio, sia nel blocco edilizio posto a Sud di esso, in Area III.
Foto: Palatino NE, Area II: ricostruzione planimetrica del piccolo tempio nelle ripristinate Curiae Veteres, nella sua fase severiana (inizi III secolo).