Il tempietto flavio e la ricostruzione della Meta Sudans

70 - 90 d.C.

In età flavia si provvede alla ricostruzione di una nuova Meta Sudans, al di sopra della Meta Augustea e della sua ricostruzione, operata da Claudio dopo l'incendio che fra il 51 ed il 54 d.C. aveva investito l'area

La forma della vasca è ora circolare, e sia questa che il saliente assumono dimensioni monumentali, in linea con le strutture realizzate in quest’area dagli architetti flavi: il Colosseo e l'Arco di Tito. 

A valle delle terrazza neroniana, in un’ampia area scoperta già prevista nell’impianto della Domus Aurea, si costruisce un edificio riccamente decorato, in cui è stato riconosciuto un piccolo tempio rivolto verso la valle ora dominata dall’Anfiteatro. Per questo sacello si è proposta l’identificazione con il rifacimento flavio del tempio restaurato da Claudio, all’interno delle supposte Curiae veteres.

Terrazza e tempio rimarranno in uso senza sostanziali modifiche sino alla fine dell’età antica. In età severiana, all'interno del piccolo tempio, una pavimentazione in mosaico sostituisce quella in opus sectile di età flavia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Planimetria ricostruttiva del complesso neroniano-flavio (in grigio le fondazioni, in nero gli elevati conservati).

Foto in alto: cantiere della Meta Sudans, Area II: le fondazioni della fontana favia, in basso a destra si intravede il bordo della sottostante Meta Augustea. 

 

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