Età tardo-repubblicana

II secolo - 30 a.C.

Cessano i depositi votivi in seguito alle modificazioni del rituale, ma i luoghi di culto continuano ad essere frequentati. Vengono rinnovate le infrastrutture e cominciano ad avere una certa consistenza gli edifici di carattere privato.

Si segnalano:

  1. sostituzione delle antiche fogne in cappellaccio con analoghe strutture in opera incerta, ampliamento delle sedi stradali, sostituzione dei mantelli glareati con blocchi di basalto e realizzazione di ampi marciapiedi in tufo litoide e in seguito in peperino (II e I secolo a.C.);
  2. nella zona  a monte dell’isolato delle Curiae, ove fin dall’età più antica erano apparse tracce di edilizia residenziale, costruzione (o ricostruzione), in opera incerta di una domus (metà II secolo a.C.), separata dal santuario, agli inizi del I secolo a.C., da un lungo muro in blocchi di tufo litoide lionato. A questi stessi anni è databile l’allestimento di mosaici pavimentali alcuni dei quali tricromi (inizi del I secolo a.C.). Potrebbe trattarsi della casa natale del futuro Augusto che le fonti letterarie collocano in Curiis Veteribus;
  3. sviluppo di un articolato complesso di ambienti di una domus nella valle lungo la via diretta all’Esqulino (metà II secolo a.C.);
  4. rifacimento del temenos delle Curiae Veteres con una muratura in blocchi di tufo litoide lionato (inizi I secolo a.C.);
  5. ultimo innalzamento della piccola teca del santuario veliense (prima metà I secolo a.C.);
  6. gran parte della maglia fondale di età tardo-repubblicana (epoca cesariana), costituita da strutture che imbrigliavano gli spazi interni del santuario con una logica molto simile a quella delle posteriori costruzioni neroniane, che in parte li riadopera. 

   

Palatino NE - Area Iil mosaico a decorazione geometrica (I secolo a.C.), della casa tardo repubblicana.

continua

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